Il termine guarigione è superficiale e riduttivo, ma lo useremo a scopi sintetici. A molte persone non interessa guarire a causa del beneficio secondario. Pensiamo alla battuta di Woody Allen, dove una persona si lamentava con lo psichiatra del fratello pazzo, convinto di essere una gallina e che alla proposta di cura si oppone perché non sapeva chi le avrebbe fatto le uova. Le uova sono il beneficio secondario dove la persona accetta un costo oneroso per sè e per gli altri – il cosiddetto beneficio primario – pur di aver quello che ritiene essere un beneficio dovuto al disagio di cui soffre. Spesso, come nella battuta di prima, il beneficio secondario non è solo spropositato alla sofferenza che lo genera, ma è anche una credenza fuori dalla realtà, in più è un beneficio secondario che non riguarda direttamente la persona sofferente, che ottiene una serie di benefici (pensione di invalidità, coperture lavorative, trattamento più indulgente rispetto ai persone normodotate…), ma riguarda le persone che la circondano, che talvolta se ne approfittano e nei fatti si oppongono alla guarigione del paziente. Ciò vale sia a livello economico e istituzionale, ma anche sociale e emotivo, come spesso succede a professionisti incompetenti o familiari di persone sofferente che adottano un ruolo di persona che si immola per un altro. Considerato impropriamente come inguaribile.
Beneficio secondario
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