Una blanda tecnica cognitivo comportamentale consiste nel fare il finto tonto. Modestamente, in un mondo non particolarmente brillante, mi riesce bene. Possiamo azzardare analogie con la maieutica socratica e il paradigma indiziario di Ginzburg e vari personaggi della cinematografia e la letteratura, dal vintage Peter Falk del tenente Colombo al più raffinato Candide di Voltaire. Fare il finto tonto consiste nel fingersi ingenuo e fare domande, risalendo a delle risposte che darà la persona stessa con cui stavamo parlando. Abbiamo già una risposta, già vagliata fra diverse ipotesi e dati che la falsificano nella nostra mente, ma è importante che la dica l’altro, aggirando così le sue resistenze, così sarà lui stesso a permetterci di verificarla.