Inside out 2

 

Il seguito del primo Inside Out segue la crescita della piccola protagonista Riley, che si imbatte nella pubertà. Non cresce solo nel corpo e rispetto alle sfide e i cambiamenti che le propone la vita, ma anche per quanto riguarda le emozioni, che dalle 5 emozioni primarie che aveva dall’infanzia (in realtà sarebbero 6 secondo il modello di Eckman, ma la Sorpresa non era rappresentabile a livello filmico) vengono rinforzate da altre 4, le emozioni secondarie. In realtà non saranno rinforzate, Riley dovrà abituarsi a questi nuovi ingredienti cognitivi che, da una parte hanno alcuni punti in comune, dall’altra sono antagoniste. Il personaggio di Tristezza trova una forte complicità rispetto a Imbarazzo, entrambi sottotono e inibiti, Paura e Rabbia sentono una grande assonanza rispetto ad Ansia per le preoccupazioni che affrontano con forza. Risultano invece in contrasto fra loro Invidia e Disgusto, una cerca gli altri per imitarli, l’altra li repelle perché teme una contaminazione, mentre Ennui è un personaggio a sé, solitario e tutto preso dal suo ripiegamento esistenziale su se stesso. Gioia e Ansia sono in conflitto. La prima aveva passato i primi anni di vita a rendere Riley una bambina felice, a volte sforzandosi di non vedere elementi negativi della sua vita e sotterrandoli nel profondo per non vederli; Ansia invece non ha lo scopo di essere felice, ha lo scopo di rifuggire da qualunque elemento che potrebbe essere negativo nel futuro. Chiaramente, l’equilibrio che le emozioni primarie avevano durante l’infanzia, non è lo stesso della pre-adolescenza. Come nel primo film, anche qui emerge quanto non è possibile silenziare le emozioni, annullandone alcune a favore di quelle più positive. Ansia prende il potere e genera una sorta di dittatura mossa dalle paure di una bambina di non essere inclusa nel gruppo se continua a mostrarsi infantile e che ha bisogno di vedere tutte le potenziali crisi future per poterle prevenire. Ansia è spregiudicata, per evitare le future catastrofi che teme cercherà di fare di tutto per integrarsi nel nuovo gruppo dei pari, allontanando le Emozioni primarie. In realtà Gioia, pur entrando in rivalità con Ansia, ha dei lati a lei simili, ad esempio come lei è carica di energia, infatti per anni aveva buttato nell’Inconscio elementi negativi. Questo film è un seguito non solo in termini di storia, ma anche perché integra la struttura cognitivista del primo con elementi più tipici della Psicologia dinamica, quali ad esempio il Sè. Portando a rappresentare una mente più complessa, che richiama anche elementi inconsci che portano a costruire una Personalità che non è più lineare come quella della Ridley bambina di un tempo.