La gelosia è un’ emozione secondaria, quindi legata al contesto sociale, che porta un membro della coppia a temere il tradimento dal partner. Essendo un’emozione secondaria è immancabilmente legata alla cultura, quindi alcuni gruppi sociali sono vulnerabili, specie se tale condotta è legata a un particolare costume sessuo-affettivo, altri gruppi sono immuni. Vi sono poi i corollari della sociobiologia che prescindono dalla cultura e descrivono mondi cinici tanto affascinanti quanto desolanti dove il maschio è portato naturalmente a tradire per diffondere al meglio il proprio seme, mentre la femmina si lega con un partner socialmente affidabile sperando che sia anche geneticamente prestante. O lo cerca altrove se manca il secondo prerequisito. Sono modelli, possiamo anche non sceglierli. Passiamo all’aspetto più interpersonale ed evitiamo di scegliere un genere più vulnerabile alle ossessioni da gelosia, useremo un * unisex, da una parte ricorrendo a un linguaggio sgradevolmente anglofono (forse perché sono sensibili, forse perché sono beceri, non fanno distinzioni di genere nel loro lessico) e politicamente corretto (mi perdonino gli * se si sentono usati), del resto sensato perché viviamo in un mondo che spesso non si fa invischiare nel modello di ruolo e va altre il sistema superficialmente binario M/F che viene erroneamente spesso proposto.
* cornut* non è detto che sia davvero tale. Crede di esserlo, ma a volte non lo è. Prova drammatica e ossessiva gelosia nei confronti del partner, arriva a vedere minacce ovunque e a sua volta minaccia e controlla. Prova una lacerante insicurezza, sa essere violent* e illudersi di ottenere il controllo nel limitare i movimenti altrui, arrivando a essere anche frustrante. Anche per chi sta intorno al partner, non solo per loro 2. Chiaramente l’illusione del controllo è fallata. Perché non si può controllare tutto, neanche violando la libertà altrui. Il controllo arriva a essere così irritante che a volte il partner è esasperato. E alla fine * cornut* rischia di diventare davvero cornut*.