Bipolare o border?

Come nella Guerra fra Ghiaccio e Fuoco, come nel confronto fra i picchi depressivi e maniacali, risulta essere perennemente centrale la disquisizione fra Disturbo Bipolare e Disturbo di Personalità, fra Natura e Ambiente, fra genetica e cure genitoriali, fra clima e sistema sociale. Pur a parità di competenza clinica gli psichiatri hanno una tendenza a fare Psicodiagnosi più spesso di Disturbo bipolare, mentre gli psicologi Disturbo  borderline. Al netto di casi particolarmente sfortunati e neanche troppo rari di soggetti a cui sono state date entrambe le Psicodiagnosi. Gli psichiatri danno spiegazioni riduzioniste biologiche, è colpa della genetica, del Clima, degli squilibri chimici; gli psicologi, in maniera a volte altrettanto riduzionistica e riduttivistica fanno risalire le cause dei Disturbi a esperienze traumatiche complesse o semplici, esperienze di crescita o costruzioni di Attaccamenti disfunzionali. Uno psichiatra mi disse che poche cose funzionano in Psichiatria e una di queste è lo stabilizzatore dell’umore, trattamento d’elezione per i bipolari, mentre i border line ricevono spesso protocolli specifici di psicoterapia, da qui ipotizziamo la tendenza a dare una diagnosi piuttosto che un altra. Naturalmente il mondo è bello perché è vario, in questi casi superiamo questi schieramenti e citiamo la libera convivenza fra Neuroscienze e Psicoanalisi come diceva il premio Nobel Kandel, potremmo distribuire la causalità di certi fenomeni e Disturbi fra elementi ambientali e naturali. Ma spesso le persone hanno bisogno di schierarsi da una parte o l’altra di una barricata. Serve poco dire chi ha vinto in questa Guerra non richiesta,  ovviamente gli estremi risultano essere in un modo o nell’alto fuori luogo, chi inneggia a un complotto volto al controllo sociale e il ritorno economico, magari alimentando la stanca e poco reale credenza su genio (da lasciare sempre libero nonostante il suo potenziale pericoloso) e follia chi riduce la persona a un pugno di sintomi e disfunzioni socio sanitarie. I vittimismi sono in agguato, sia da parte dei potenziali pazienti che degli operatori.