Chi vuole piacere a tutti non piace a nessuno

 

Neville Chamberlain è il primo Ministro Conservatore del Regno Unito fra il 1937 e il 1940.

Come molti suoi contemporanei era terrorizzato da una nuova Guerra, quindi seguì alla lettera la politica inglese del appeasement, che consiste in soldoni nel fare di tutto per soddisfare chi rischiava di scatenare una guerra, soddisfacendo anche il dittatore più pericoloso. Il dittatore di allora era Adolf Hitler.

Chamberlain si sentì molto furbo nel concedere l’annessione semi-violenta della Cecosclovacchia da parte di Hitler, pensava di aver evitato la Seconda Guerra Mondiale e sventato ciò che temeva più di tutto e che lo ossessionava: un secondo conflitto mondiale. Hitler, rinforzato da questo comportamento passivo, ha fatto altrimenti, ha alzato la posta e scatenato il secondo conflitto mondiale andando oltre la Cecoslovacchia. Chamberlain viene sostituito da Churchill.

Non che Churchill sia stato uno statista eccezionale.

Molto lo odiano. Giustamente. Tuttavia Churchill ha capito o ha inconsapevolmente realizzato una strategia migliore di Neville, non dico assertiva, direi più aggressiva, ma almeno non passiva: non si può piacere a tutti. Fa paura  l’essere odiati, ci potrebbero odiare i nostri vicini, il nostro partner, i nostri figli, i nostri pazienti. Ma se a volte sappiamo di seguire il giusto continuiamo e reggiamo perfino all’odio dei nostri cari.

Chi pensa di seguire il giusto non ha paura di essere odiato o di sbagliare.

Anche se si chiama Winston Churchill. Tocca molta autoconsapevolezza in questo caso, ricordando che magari sbagliamo pure noi!