Uno dei tanti modi in cui possiamo descrivere un quadro psichico disturbato è quello che si muove fra i 2 estremi di differenziazione/indifferenziazione. Chi vive attraverso le lenti di un mondo indifferenziato ha difficoltà nel distinguere un elemento da un altro, praticamente non sa leggere il mondo. Vive qualunque situazione, rapporto interpersonale e percezione dei propri spazi allo stesso modo. Non sa distinguere il lavoro dal tempo libero, il partner da uno sconosciuto o da un amico, ha difficoltà nel capire dove iniziano e finiscono i propri confini, pretendendo di capire l’altro e che l’altro capisca lui. Chi è incapace di differenziare è incapace di cambiare, può essere eccessivamente amichevole e intimo (anche quando non è raccomandabile) o anche perennemente freddo e affettivamente arido, anche con il partner, i figli o i più cari conoscenti. In realtà sanità non è neanche muoversi verso l’estremo opposto. Di sicuro il Mondo è bello perché è vario, ma la differenziazione estrema è quella che ci porta a una pretesa perenne ed eterna di unicità. In realtà molti si sentono diversi e superiori nelle loro capacità, ma anche nelle loro sofferenze, e dimenticano che magari qualcosa a che spartire con gli altri ce l’hanno.