Per trovare una vaga linearità che distingua la Psicologia Clinica dal magma imbarazzante delle pseudoscienze bisogna studiare molto, senza poi avere certezze piene in quanto la Psicologia – come la Psichiatria e la Medicina stessa del resto – non può essere definita Scienza, bensì più che altro una Disciplina con un approccio scientifico. Sempre che non si voglia ricadere nel suddetto magma di ciarlatanerie. La Psicologia clinica deve spesso fare riferimento alla Psichiatria, per senza farsi confondere, deleggittimare e sottomettere da essa. In tal senso bisogna fare riferimento a manuali prettamente medici. Fra i più diffusi (mai dire che siano gli unici e i migliori in questi casi!) possiamo citare l’ICD, il DSM e il PDM. Il buono dei manuali medici è che sono a-teorici, o meglio si rifanno a un modello (quello medico) riconosciuto a livello internazionale che si evolve nel tempo grazie a nuove ricerche scientifiche, cosa che in Psicologia non troviamo, in quanto spesso la Psicologia si rifà ai modelli delle molteplici Scuole di Psicoterapia esistenti. Se la Medicina segue fondamentalmente un paradigma scientifico che può venire falsificato da una giusta mole di ricerche, in Psicologia convivono diversi paradigmi scientifici, spesso messi in discussione non tanto da nuove Ricerche in Letteratura, quanto più dalle diverse Scuole di Psicoterapia, spesso impegnate a prevalere l’una sull’altra, anche nei casi in cui dicono le stesse cose, ma con linguaggi diversi. Il PDM ne è un chiaro esempio, in quanto orientato al solo modello psicodinamico.