Un vecchio adagio, usato nel descrivere la politica estera di un paese che tutti sanno e non dirò (meraviglia delle interpretazioni!) parlava della tendenza di schiacciare una mosca con una mazza da baseball. L’over-reaching è la tendenza che hanno alcuni soggetti nell’avere una reazione spropositata di fronte a un qualche torto. Ci troviamo di fronte a persone che di fronte a un tentativo di furto massacrano di botte un ladro, che in una situazione di mobbing sul lavoro giungono a uno scompenso psicotico, genitori stressati che di fronte a un capriccio del figlio impongono punizioni eccessive, chi di fronte a un ritardo di una decina di minuti parlano di essere stati costretti ad attendere più di un’ora, chi di fronte a una piccola somma prestata e mai restituita parla di migliaia di euro, chi di fronte a quelle perenni piccole/grandi ingiustizie che purtroppo subiamo tutti con cadenza addirittura quotidiana ci ribelliamo anche di fronte a quei soggetti di fronte a cui dovremmo teoricamente imparare a incassare e morderci la lingua. Come detto sopra parliamo di una reazione eccessiva studiata, ma in altri casi parliamo di quella che di fronte a un soggetto disinformato appare come senza senso.
Il senso interno c’è per chi sa una parte sufficiente della storia della persona ed è abbastanza intelligente e onesto per capirla.
Ricordando che le nostre risposte si muovono lungo l’asse flee/flight/freeze/fawn queste risposte sono automatiche e legate a una minaccia percepita.
La clinica appare già di fonte alle ultime 2, la paralisi (freeze) e la sottomissione (fawn) le abbiamo in profili traumatizzati, che sentono di non essere in grado di reagire alla minaccia, né con la lotta (fight) né con la fuga (flee).
Ovviamente tutte queste risposte automatiche sono una conseguenza nel nostro sistema automatico di risposta al pericolo, che di fronte a sviluppi traumatici non è calibrato, non è proporzionato, finiamo di attaccare chi ci aiuta o chi è troppo potente o di sottometterci a chi non lo merita.