Peanut Butter è l’alter ego di successo della B-Movie star in declino Bojack Horseman nell’omonima serie. Mentre il secondo è cinico, razionalizzante, affetto da ruminazioni e rimuginii, egoista, cupo e amareggiato, Peanut è spensierato, allegro, estroverso, leggero. Non è una questione di bontà, sono 2 facce della stessa medaglia, il primo è solo più giovane e molto fortunato. Forse non è neanche stupido, è solo una persona che vive alla giornata, totalmente privo di pianificazione e aspettative rispetto al mondo. Sarà cinismo, ma il mondo non accoglie chi è solo fortunato, almeno non per lungo tempo. Occorre pianificare, avere un minimo di aspettative nei confronti degli altri, senza sperare che il proprio talento (se esistente) verrà premiato dal destino o dal proverbiale colpo di fortuna. Non ci è dato sapere se fa così perché è stupido, probabilmente non è uno di quelli che rimanda per paura i problemi. Peanut Butter inizia il telfilm come stella nascente, il suo essere così ingenuo, irresponsabile e irrealista lo porterà a incappare in una serie importante di fallimenti, aldilà delle cattiverie che gli augura il livoroso e invidioso Bojack.
Vivere senza piani
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